Gli edifici di pregio
Edifici civili di notevole pregio architettonico sono presenti in numerosi comuni del sito UNESCO. Tali edifici mostrano elementi decorativi che rielaborano il gusto dell’epoca in una chiave diffusa e capillare, trasferendo questi caratteri dalle architetture di rappresentanza e religiose a quelle adibite alle attività quotidiane.
Nel patrimonio edilizio risalente all’epoca medievale, ad esempio, assistiamo ad un uso frequente delle decorazioni tipiche della architettura religiosa: le tarsie policrome realizzate in tufo vanno ad incorniciare le finestre e a sottolineare le fasce marcapiano, definendo dei motivi in cui il tufo giallo si alterna al tufo grigio. Non di rado sulle facciate compaiono motivi circolari, sempre in tufo, che rimandano alle stesse decorazioni degli edifici religiosi.
Elemento ricorrente, soprattutto nelle architetture sette-ottocentesche, è la decorazione esterna con volute e riccioli di stucco che impreziosiscono le cornici di finestre e balconi. Tali motivi decorativi traducono in uno stile spesso grezzo (realizzati spesso con il solo uso dell’intonaco) quanto il gusto barocco aveva introdotto nell’architettura religiosa, dove paraste, finti capitelli e volute venivano coperti di stucchi dorati.
Altra caratteristica decorativa ricorrente negli interni è la decorazione pittorica dei soffitti. Sia sulle volte, sia sui soffitti piani era d’obbligo nelle case importanti riprodurre paesaggi: reali o fittizi, incorniciati da finti pergolati o da strutture barocche. Immancabile nelle camere da letto un tondo centrale con un piccolo angelo la cui tecnica pittorica generava l’illusione ottica dello sguardo diretto sempre verso l’osservatore. Tali decorazioni sono state realizzate fino alla prima metà del 1900 da parte di pittori ricollegabili alla scuola dei Costaioli, gli artisti originari della Costa d’Amalfi che tra Ottocento e Novecento seppero inaugurare una nuova visione del paesaggio, animato spesso dagli abitanti del luogo intenti al lavoro. La decorazione del soffitto era così considerata così importante che anche in presenza di travi a vista si procedeva a coprirla con una tela rinforzata da fogli di carta e su di essa si procedeva a dipingere il motivo decorativo.
Tipica è la tipologia degli edifici di impianto medievale. Questi edifici, di cui numerosi esempi possiamo vedere a Ravello, coniugavano una parte “aziendale” (destinata alle lavorazioni dei prodotti dei possedimenti della famiglia) con la parte residenziale. Attraverso un ampio portone, sormontato sovente dallo stemma araldico della famiglia (la volontà di affermare la propria ascendenza nobile, vera o ricostruita a tavolino, era una costante tra le famiglie importanti del posto), si accede ad un cortile centrale, su due lati del quale si aprivano i locali adibiti a magazzini delle derrate, in uscita ed in entrata. Su un altro lato, un’ampia scala, solitamente aperta verso il cortile da un finestrone, conduceva alla parte residenziale al piano superiore. La lavorazione dei prodotti è in genere ad un livello interrato, anche se spesso la disposizione a terrazzamenti dell’intera struttura faceva sì che questa zona si aprisse direttamente nei giardini.