COMUNE: Ravello
DENOMINAZIONE: Palazzo Confalone
DOVE STA: Via S. Giovanni del Toro
DESCRIZIONE: La data di costruzione è incerta anche se alcuni caratteri costruttivi e la stessa storia di questa nobile famiglia ravellese indicano un periodo tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV.
La famiglia Confalone, infatti, era originaria di Scala e il primo membro di essa a trasferirsi a Ravello, trasformando il cognome da Compalone a Comphalonum, fu Aniello, detto il Sagese, nel 1384.
Il palazzo è a due piani, con copertura a tetto a doppio spiovente; vi si accede attraverso un portone ad arco a tutto sesto incorniciato da due piccole colonne con capitelli compositi, in cui compaiono foglie di palma e tre fiori; sul punto di chiave dell’arco appare lo stemma della famiglia, in marmo: un leone rampante a sinistra, poggiante su una banderuola a doppia punta sventolante.
Dal portone si entra in un cortile chiuso su due lati da archi a sesto acuto con sottarchi a piani digradanti, retti da colonne con capitelli di spolio di tipo composito, in marmo giallo paglierino. L’androne, ora completamente coperto da una struttura in vetro, mostra l’originaria apertura in alto al centro, e per questo può essere ricondotto alla prima età angioina (1270-80).
Dal lato opposto all’ingresso, nel cortile, una scala inquadrata da un arco a tutto sesto leggermente ribassato e da due colonne, a tutta luce, con piccole rampe di scalini, conduce al secondo piano, dove gli interventi settecenteschi sono più evidenti; le stanze, infatti, adibite attualmente a sala da pranzo, presentano coperture di vario tipo (volte a semibotte, volte a botte, soffitto piano). Nella seconda di queste stanze, il soffitto presenta un affresco che lo occupa completamente, ben conservato perché a lungo coperto da uno strato di intonaco.
L’affresco, in cui prevale un cromatismo molto forte con punte di verde rame nella cornice, incorniciato da stucchi, riproduce, tra grottesche e intrecci vegetali, una scena marina in un riquadro in cui forse una Venere (la conchiglia alle spalle potrebbe far pensare a questo soggetto) si staglia sullo sfondo con un palazzo, due cornucopie da cui fuoriescono frutti sullo stipite di una porta e un ovale con erma di donna, con due amorini dormienti, sull’altra porta.
La vita edilizia del palazzo non permette di verificare l’ipotesi della presenza di una struttura più piccola antecedente alla costruzione attuale, inglobata in essa.
Il palazzo è circondato ad E da un giardino con belvedere, delimitato da colonne ottagonali che richiamano il Belvedere di Villa Rufolo, che appartenne ai Confalone fino al 1551.
VEDERE, VISITARE, TROVARE: Il palazzo è adibito ad albergo.
DATI SULLA FRUIZIONE: Nessuno
OPPORTUNITA’: Dei pannelli illustrativi posti all’esterno potrebbero ben sostituire, se completi di ogni informazione storica e architettonica, la visita. Il palazzo potrebbe inoltre essere contestualizzato tramite rimandi alle altre evidenze di architettura civile presenti a Ravello.
BIBLIOGRAFIA: GARGANO G., Scala Medievale.Insediamenti, società, istituzioni, forme urbane, Salerno 1997