COMUNE: Positano
DENOMINAZIONE: Grotta La Porta
DOVE STA: Località La Porta (+120 m. s. m.) (*10 m sulla strada statale)
DESCRIZIONE: La grotta fu esplorata per la prima volta nel 1956 dal Radmilli e ciò aprì l’orizzonte alla conoscenza del periodo Mesolitico in Costa d’Amalfi. Il deposito litico di epoca preistorica era nella parte destra della cavità, ridotta nella sua ampiezza da un crollo della volta.
Nelle fasi di scavo fu ricondotto al Paleolitico Superiore, nella fase romanelliana, il livello più antico, da cui si recuperò un ciottolo con incisa una testa di animale, forse preda di caccia.
La documentazione più consistente, risalente alla fase di maggior frequentazione della grotta nel periodo Mesolitico, è costituita dai resti di molluschi marini piuttosto che terrestri e particolarmente di quelli tipici della laguna o della spiaggia. Tra i resti di mammiferi prevalgono quelli di cinghiale e di stambecco, seguiti da quelli di cervo e capriolo, indicativi di una fauna propria di un clima tendente ad un maggiore riscaldamento.
La cavità non rappresenta un unicum nella documentazione archeologica preistorica positanese.
VEDERE, VISITARE, TROVARE: Non è possibile accedere alla cavità senza attrezzature idonee all’arrampicata in roccia.
DATI SULLA FRUIZIONE: Nessuno
OPPORTUNITA’: E’ opportuno creare un punto di informazione sulla documentazione geologica proveniente da questa grotta. Si potrebbe pensare ad un piccolo antiquarium che possa raccogliere tutte le testimonianze provenienti dal territorio comunale.
BIBLIOGRAFIA: www.comune.positano.sa.it
RADMILLI A. M. – TONGIORGI E., Gli scavi nella grotta La Porta di Positano. Contributo alla conoscenza del mesolitico italiano, in RSP XIII, 1958