All’esterno del centro urbano (poco più a S della grotta si vede l’antica porta di accesso all’abitato da N), sulla parete E dell’alto pendio si apre questa grotta che ha svolto per decenni il ruolo di cimitero e, durante il secondo conflitto mondiale, quello di rifugio antiaereo.
All’interno della cavità, a cui si accede attraverso una ripida scala, fu costruito un altare con dipinto su lamiera del Crepella, risalente al 1930; il dipinto riproduce la caratteristica iconografia di S. Michele Arcangelo.
Da una seconda scala si sale al vano più antico, coperto da una volta a botte, con roccia affiorante e sguarnito di qualsiasi decorazione.
Sia l’altare che il dipinto sono in buone condizioni di conservazione compatibilmente con la situazione di forte umidità causata dalla roccia soprastante.