Grotta dell’ Avvocata

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Alla sommità del monte Falerzio sorge un complesso religioso dedicato alla Beata Vergine Avvocata, di cui la parte  più antica è costituita dalla grotta.
Si racconta che nel 1485 ad un pastore maiorese apparve in questa grotta la Vergine che gli chiese di edificare un luogo di preghiera proprio lì dove gli era apparsa, presentandosi col titolo di Avvocata. Il pastore edificò nella grotta una cappella, ingrandita in seguito dai Padri Camaldolesi che nel 1682 presero in custodia il convento che era lì sorto. Il Cinnamo, oltre alla grotta, rese luogo di culto varie costruzioni che egli stesso aveva erette.
La parte più importante del complesso è la grotta, dove sopravvive  la parte esterna della cappella con la scena dell’Annunciazione, con  l’apparizione della Vergine al pastore rappresentata sull’altare; sulla volta sono rappresentati i dodici apostoli circondati da angeli. Da questa cappella si aprono due scale che conducono, una a due pozzi per la raccolta dell’acqua, e l’altra ad una cavità più vasta, orse originaria sede del culto, dove non si notano strutture.
Poco lontano dalla cappella vi è un’altra cavità con strutture architettoniche, chiamata Grotta Salese dal nome del brigante che qui si nascondeva. Si possono vedere sulla parete di fondo della grotta una serie di tre piccoli archi, di cui quello centrale, più ampio, chiuso con funzione di fontana per l’acqua che fuoriusciva dalla sorgente. Le strutture sono ottocentesche.

Maiori_Grotta_dellAvvocata.pdf

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