La struttura, completamente appoggiata alla roccia, sembra dimostrare più fasi edilizie, finalizzate ad un ampliamento della volumetria, nonché ad una regolarizzazione degli ambienti. Gli alzati, infatti, del lato S rivelano l’inglobamento di una parete preesistente, soluzione ipotizzata dallo scollamento del rivestimento di intonaco soprattutto nella fascia inferiore che ha messo a nudo il materiale costruttivo (pietre calcaree prese in loco). Il complesso è strutturato su un unico livello che appare diviso in tre vani abbastanza regolari di cui la parete N è costituita dalla roccia. Il pavimento del secondo e terzo ambiente nel lato S appare interessato da una forte azione erosiva esercitata dalle acque meteoriche e di infiltrazione . La funzione della struttura, eminentemente collegata all’attività agricola del luogo e probabilmente anche all’attività della vicina calcara, non ha mai previsto grandi specializzazioni interne dei tre vani, se non un forno posizionato sulla parete N del secondo ambiente.Lo stato di conservazione della struttura non risente dell’abbandono ormai decennale, anche se si nota ancora una frequentazione collegata alla guardiania delle pecore che vengono allocate sotto la grotta di S. Barbara.