Immagine villa tramonti

La Costiera Amalfitana fu frequentata fin dall’antichità e le testimonianze che sono sopravvissute al tempo sono resti di ville ma anche di strutture portuali.

Nell’antichità, infatti, la Costiera ancora selvaggia e non trasformata dall’attività di terrazzamento delle pendici offriva accoglienza a chi voleva trascorrere il riposo lontano dalle grandi città, come Pompei, Nuceria o la stessa Roma e che qui costruirono dimore che in parte o in tutto si sono conservate.

Dalla villa di Minori, risalente al I secolo a. C. con il triclinio – ninfeo decorato da preziosi mosaici, a quella, recentemente riscoperta a Positano, con le pitture che hanno conservato il vivido cromatismo di quando i padroni si ritiravano nella frescura del giardino porticato, a quella di Tramonti, che sorta nel punto più agevolmente raggiungibile dal vicino valico sull’ager nucerinus non accoglieva la villeggiatura ma assicurava la coltivazione del territorio e la trasformazione dei prodotti, e a quella di Amalfi, con gli oggetti rinvenuti in loco e risalenti all’epoca della sua occupazione, tutte assicurano una conoscenza approfondita di questo periodo della Costiera.

La porta del percorso a Minori apre la visione su un mondo che vale la pena rivivere attraverso le testimonianze ancora presenti.

L’itinerario prevede l’arrivo nei singoli comuni con i mezzi di collegamento tradizionale (bus, auto propria) e lo spostamento a piedi per raggiungere le evidenze archeologiche coinvolte.

Beni coinvolti
Acquedotto Romano S. Egidio Monte Albino
S. Egidio del Monte Albino

Acquedotto romano

COMUNE: S. Egidio del Monte Albino DENOMINAZIONE: Acquedotto romano DESCRIZIONE: Questa struttura lunga alcune centinaia di metri si sviluppa secondo

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Comuni coinvolti