Chiesa San Trifone

Ravello S. TRifone 800x600

COMUNE: Ravello
DENOMINAZIONE: Chiesa di S. Trifone
DOVE STA: Via Monte

DESCRIZIONE: Questa chiesa, annessa al più antico monastero benedettino ravellese, esisteva già nel 1096. L’ingresso alla struttura è dalla parte dell’altare, anche se è possibile accedervi anche dalla parte opposta, oltrepassando un atrio delimitato da archi a tutto sesto, leggermente ribassato, su pilastri molto bassi.
La chiesa è a tre navate, divise da cinque archi a tutto sesto, su pilastri in muratura, la cui copertura è a volta a crociera per quelle laterali e a botte, con lunetta, per quella centrale; solo le due navate laterali sono absidate.
La decorazione interna è costituita da resti di un affresco raffigurante una Madonna con Bambino nell’abside destra, e da una pittura che ricorda una grazia ricevuta sul pilastro destro.
Una piccola cappella absidata, parallela alla zona absidale destra, presenta l’accesso dalla navata destra.
Il campanile, quadrato, mostra due monofore per lato, sottolineate da motivi decorativi in tufo.

VEDERE, VISITARE, TROVARE La chiesa è sempre chiusa; per visitarla occorre rivolgersi al parroco della chiesa di S. Maria del Lacco, frazione di Ravello.
DATI SULLA FRUIZIONE: Nessuno
OPPORTUNITA’: Si potrebbero presentare le strutture con pannelli esterni, sì da rendere fruibile sempre la chiesa ai visitatori. Simili evidenze, spesso poco note, sarebbero meglio valorizzate da un itinerario di visita (eventualmente guidato) dedicato all’architettura religiosa di Ravello.

BIBLIOGRAFIA: FULCHIGNONI G., Ravello. Le cento chiese, Amalfi 2001
IMPERATO G., Ravello nella storia civile e religiosa, Cava d. T. 1990

MANSI L., Ravello sacra-monumentale, Ravello 1887


CHIESA DI SAN TRIFONE

“Ora et labora”

La chiesa dedicata a S. Trifone, nella parte alta del centro urbano di Ravello, è legata alla più antica abbazia benedettina fondata a Ravello. Dedicata alla Gran Madre di Dio Maria Santissima e ai due santi Trifone e Biagio, l’abbazia sorgeva lungo l’unica via d’accesso a Ravello dai più importanti centri della zona vesuviana e quindi svolgeva sicuramente, oltre ad un ruolo religioso, anche uno politico e di controllo sul territorio. L’importanza di questo luogo è dimostrata anche dal fatto che i primi due vescovi ravellesi, Orso Papice e Costantino Rogadeo – alla cui iniziativa si deve l’ambone, chiamato Rogadeo, il più antico presente nella chiesa principale della città – provenivano da questa abbazia.
Attualmente della abbazia non sopravvive altro se non la chiesa, a tre navate, con il pavimento in leggera salita verso l’altare, che è in un transetto leggermente sopraelevato.
Un affresco su un pilastro di sinistra ricorda una grazia ricevuta, mentre un altro affresco ritrae nell’abside destra la Madonna con il Bambino. La copertura della navata centrale è rappresentata da una volta a botte, che ha sostituito, in antichità, un tetto a doppio spiovente, come attesta il profilo della facciata, e da volte a crociera nelle navate laterali.
interessante la decorazione del campanile che è composta da sottili colonne e motivi realizzati con tufo, come anche la presenza, all’interno della chiesa, dell’antico meccanismo dell’orologio.
La chiesa è preceduta da un portico che può essere considerato l’unico segno sopravvissuto dell’antica abbazia.

 

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