Diversi sono gli eventi in tutta la Costiera anche se alcuni purtroppo non vengono più organizzati, come succede con la Festa dei Saraceni a Positano. Questa era molto sentita sia dai visitatori che dagli abitanti locali e rappresentava l’incursione notturna dei pirati a Positano. Per quest’occasione venivano messe a mare delle tartane barbaresche, con a bordo 50 marinai travestiti da saraceni, a torso nudo e con baffoni e benda nera ad un occhio. Questi assalivano Positano e combattevano contro i cristiani. Alla fine i pirati arrivavano dinanzi al clero e restituivano la Madonna. Tale battaglia navale era veramente degna di essere ammirata, anche per il magnifico scenario che le faceva da cornice. Purtroppo per motivi di ordine pubblico la festa è stata sospesa: per l’organizzazione bisognava infatti sgombrare completamente l’arenile principale, dove si teneva la battaglia, ma poichè alcuni stabilimenti balneari sono in cemento non è più possibile farlo.
Altra festa che non viene più organizzata non a Positano bensì a Ravello, è quella dell’Uva. Festa ravellese molto attesa in passato, si è tenuta fino al 1985. Il nome stesso dice che tale festa era organizzata per celebrare il vino, anche perché a Ravello sono presenti molte cantine che esportano i propri prodotti anche all’estero. Nella piazza principale si organizzavano giochi e poi venivano allestiti degli stand, nell’ambito dei quali i vari produttori di vini procedevano a far degustare i propri prodotti quali il vino, l’uva e così via. Altri stand offrivano succulenti panini con la salsiccia e altri prodotti tipici. Tale festa si organizzava a metà settembre, durava tre giorni e riscuoteva molto successo.
Una festa tuttora organizzata è quella del Mare, che si tiene a Conca dei Marini il 23 luglio. Questa è una festa a carattere folcloristico-religioso. In questa occasione si commemorano tutti i marinai morti in mare: si tiene una processione di barche, vengono gettate delle corone a mare e poi vi è una sagra del pesce azzurro sull’arenile.
Un’altra festa importante, che non ha niente a che vedere col santo ma è dedicata a Bacco, Dio del vino, è quella di San Martino a Praiano. Il Santo c’entra solo per il proverbio che dice: “A San Martino, apri la botte e assaggia il vino”. Anticamente era una festa che si faceva in diverse case dove ognuno portava il proprio vino novello per assaggiarlo e confrontarlo con gli altri. Ma l’assaggio non si faceva a digiuno e per questo era già pronta un’abbondante frittura di “fravaglie” (pesci) accompagnata da cipolle schiacciate e pane integrale biscottato. Dopo aver mangiato e così mischiati i tanti tipi di vino si cantava e si ballava improvvisando strofette a suon di tamorre e chitarra. Oggi purtroppo questa festa non è più molto sentita dagli abitanti di Praiano.
A Vietri sul Mare, tuttora molto attesa è la festa di Sant’Antuono, che è il protettore di tutti coloro che utilizzano il fuoco e quindi anche dei ceramisti. In occasione del 17 gennaio, data della vigilia della ricorrenza, vengono preparati cumuli di legna e fascine che danno vita a falò che possono arrivare fino ai sei-sette metri di altezza.
VEDERE, VISITARE, TROVARE: la festa dei Saraceni a Positano e la Sagra dell’Uva a Ravello non si tengono più. La festa di San Martino si tiene a Piazza S. Luca nelle ore serali. La festa del Mare si tiene sulla spiaggia di Marina di Conca antistante la Cappella della Madonna della Neve, nelle ore pomeridiane. I falò che si organizzano a Vietri in occasione di Sant’Antuono, si tengono già la sera della vigilia (16 gennaio) e poi vi è la festa il giorno 17.
OPPORTUNITA’: cercare di ripristinare sia la Festa dell’Uva che quella dei Saraceni: quest’ultima potrebbe essere organizzata in dimensioni ridotte, in maniera tale da non incorrere in problemi di spazi. La Sagra dell’Uva offrirebbe un’ottima occasione per aprire vigne e cantine ai visitatori offrendo non solo degustazioni, ma anche percorsi di visita guidati per illustrare le fasi del processo di produzione e le pratiche agricole. I visitatori che si trovano a partecipare alle feste dovrebbero comunque essere informati sulle loro origini e significati.
BIBLIOGRAFIA:
Giovanni Scala, La memoria nell’immagine, Praiano viaggio nel passato, Tipolitografia Incisivo – Salerno, Luglio 2003.
Vittorio Gleijeses, Feste, Farina e Forca, Le feste, la canzone, la maschera di Pulcinella, la cucina tradizionale napoletana con le varie ricette, la forca della Napoli di ieri e di oggi, III Edizione, Società editrice Napoletana, Napoli
Sono state inoltre impiegate fonti orali.